Mamma diceva sempre che i miracoli accadono tutti i giorni.
Lo scrivevo il 5 gennaio 2010 su Facebook, citando una frase di Forrest Gump. Potrebbe essere solo uno dei tanti “stati” che ogni giorno condividevo, ma lo ricordo in particolar modo perchè mi lega a un’amica. Un’amica che, tre giorni più tardi, se ne sarebbe andata in un maledettissimo incidente.
Era un post ricco di speranza:l’anno nuovo appena iniziato, il 14 avrei fatto il mio primo esame all’Università e cominciavo ad ingranare con la mia collaborazione giornalistica, ma con Anna discutevo sull’opportunità che questi miracoli, o comunque le cose belle della vita, accadessero ogni giorno.
Mi difendeva, diceva che il mio ottimismo non meritava di essere smontato. L’ultimo commento di quella conversazione era uno “smile” . Quella faccina sorridente, alla quale lì per lì non avevo dato peso, diventò ben presto un saluto che avrei custodito per sempre, un appiglio nei momenti di tristezza.
In due anni le nostre vite sono cambiate tantissimo: quei diciannovenni che si riunivano nello stesso bar stanno crescendo. C’è chi lavora, chi studia, chi ancora non sa cosa gli riserverà il futuro. Ma in questo Capodanno mi sono accorto che questa amica non l’avevamo dimenticata. Le abbiamo dedicato un brindisi, come amava fare lei, coscienti del fatto che lassù lo spettacolo deve essere proprio fico.Il tempo ha fatto il suo corso inesorabile. Il dolore ha lasciato spazio alla memoria, la memoria ai ricordi. Sono sicuro da qualche parte ci stai guardando. E non è un ricordo. Ma realtà.
ciao desy.
fv