Ho talmente tanto da studiare che anche scrivere questo post è una bestemmia contro tutti quei busti immusonati dell’Aula Ederle del Bo’. Alzando la testa dal Codice, però, ho visto un libretto. L’ho letto mesi fa in un giorno e mezzo. Si chiama il “Cameriere di Rocco”. L’ha scritto Furio Stella. Un personaggio nel vero senso della parola, giornalista del Mattino,uno dei miei “capi”. A lui devo tantissimo: tanti insegnamenti, tanto di tutto.
Apro il libro a una pagina a caso e leggo:
“o come la Francesca, la mia amica del consultorio, che ancora adesso quando s’infervora parla sempre delle responsabilità della politica, “le resbonsabilità della bolidica”, dice con quel suo accento romano del cavolo, e in quegli anni avesse vissuto davvero, sentito nel profondo, le resbonsabbilità verso noi stessi o verso gli altri, i dibattiti, le manifestazioni, ma soprattutto l’idea che davvero in questo mondo di minchia le cose sarebbero cambiate senz’altro, era solo questione di tempo, anche lì il tempo, ma pensa un po’ che ossessione, e invece il tempo un po’ alla volta abbiamo cominciato a non averlo più, non avevamo tempo noi con le nostre Clark’s annodate, non potevamo averne, “non ho tempo” dicevamo scappando di corsa, e non capivamo invece che il tempo è l’unica cosa che abbiamo per cambiare noi stessi e il mondo e intanto tutto attorno vedevamo crescere tanti odiosi piccoli Mozart che invece il tempo ce l’avevano, altrochè se ce l’avevano, avevano tutto il tempo di questo mondo, loro per imparare a far le loro inutili sonate in sol minore, in do do-diesis e in figa-so-mare”.
Ecco, la condivido con voi…Buona serata!!