dal Mattino di Padova del 29 marzo 2010
di Francesco Vigato
PADOVA. Calo del desiderio? Partner delusa? Una bella partitella a calcio ed è tutto risolto. Ebbene sì, altro che pillole e peperoncino! Il mondo del pallone si chiede spesso se il sesso faccia bene al calcio. Ma se, al contrario, il calcio facesse bene al sesso? Pareri discordanti: «I giocatori devono astenersi immediatamente dopo la partita – tuona Gigi Cagni, ex allenatore di Empoli e Samp – fare l’amore sovraccarica». La pensa così Josè Mourinho mentre a favore della performance post gara si schiera Felipe Scolari. Decisamente più estreme le scelte di Serse Cosmi e Nevio Scala: il vulcanico tecnico perugino mostrava film porno sul pullman per rinvigorire i suoi giocatori nel post gara; l’ex tecnico del Parma dei miracoli, invece, vietava le tv in ritiro. Ognuno con la sua idea. E i calciatori come la pensano? Oddo e Pagliuca sostengono che «Il sesso è una componente molto importante e la quantità è una solo questione di equilibrio». Matteo Ferrari, difensore del Besiktas, invece, ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport di «Fare sesso anche quattro volte in un giorno e di avere più voglia dopo la partita». Mauro Esposito (Grosseto), concorda con il collega: «Dopo la partita la passione cresce, non vedi l’ora, ne hai bisogno». Sarà vero? Risponde Carlo Foresta, professore di Patologia Clinica e direttore del centro di Crioconservazione dei Gameti Maschili dell’ Università di Padova: «Durante una partita di calcio vengono stimolati ormoni come le catecolamine (adrenalina) e la serotonina – afferma il docente – che possono avere reazioni opposte a seconda di come viene vissuta la gara. Se è stata particolarmente stressante vincono le forze inibenti, quelle che bloccano l’emotività sessuale e danno senso di chiusura alle arterie del pene». Niente sesso, dunque, dopo un derby o una partita di Champions. «Nella maggior parte dei casi, però, vincono le neurotrasmissioni che stimolano la libido – aggiunge Foresta – tanto è vero che si dice che una cosa è tanto bella che ha fatto eiaculare». Esempio lampante è Nando Rafael, ex attaccante dell’Hertha Berlino, che dopo aver segnato si era talmente emozionato da avere un’erezione dichiarando in seguito che “il gol è come un orgasmo”. Attenzione, però, alla sindrome del giorno dopo: «Non esiste una sessualità per definizione e non si può mai sapere come si evolve il rapporto – conclude Foresta – c’è chi fa sesso stando seduto e chi cavalca per ore, chi “timbra il cartellino” e chi lo vive come un’esperienza coinvolgente. Al livello muscolare c’è sicuramente qualche conseguenza, ma in quanto ad appagamento se ne può trarre solo giovamento». Il grande Nedo Sonetti voleva vedere i giocatori “come arrapati”. Accontentato. Ma dopo la partita!