Lo faccio sempre. E’ più forte di me: mi emoziono ogni volta in cui attraverso il Ponte sul Piave, a Vidor. È come se quel “viadotto” storico mi catapultasse in un mondo parallelo, in un luogo che libera la mente da sbattimenti e preoccupazioni. In effetti, quel ponte apre le porte alle Colline del Prosecco Superiore, luogo che amo con tutto il cuore.
Sia che si decida di percorrere la strada del Prosecco “panoramica” che dal centro di Valdobbiadene attraversa i piccoli centri di San Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Guia fra colline e scorci da pelle d’oca, sia che si preferisca percorrerla dal “basso” per le altrettanto belle Colbertaldo, Col San Martino, Farra di Soligo e Refrontolo – sempre in direzione Conegliano – la Strada del Prosecco Superiore regala emozioni uniche. E’ impossibile, anche per gli occhi più distratti, non scorgere le “Rive”.
Le “Rive” sono le colline più scoscese, dove la viticultura non è solo “più difficile” ma diviene addirittura “eroica”, dove gli stessi vignaioli lavorano con il cuore in gola: per la fatica, certo, ma anche perché, lassù, la bellezza fa venire il “groppo”. Sì, è tutto troppo bello.
E colpisce anche il fatto che verso Conegliano, passando per Combai, Miane o Rolle oppure per Collalto, Colfosco o San Michele, lo spettacolo cambia – s’inasprisce o diventa più dolce di chilometro in chilometro – restando pur sempre uguale a se stesso. In una parola: unico.
Sulle “Rive”, manco a dirlo, il Valdobbiadene dà il meglio di sé: all’interno del territorio del Conegliano Valdobbiadene ne sono state identificate più di quaranta, che indicano altrettante espressioni territoriali.
L’esposizione è sicuramente un aspetto fondamentale, ma anche le colline stesse – a seconda della zona – hanno origini diverse: una parte, più vicina a Valdobbiadene, è originata dal sollevamento dei fondali con suoli di origine marina (marne e arenarie) mentre l’area di Conegliano deve le sue origini ai detriti del ghiacciaio del Piave.
Le “Rive” del Valdobbiadene sono 43 e, di fatto, nel giro di pochi chilometri danno origine ad almeno 43 vini molto diversi, dove la maestria e il lavoro prima in vigna e poi in cantina riescono a dare vita a un microcosmo di eccellenza.
Le Rive sono sinonimo di fatto a mano, di territorio, di un unico vigneto per un unico vino.
Credetemi, mettere in fila questi Conegliano Valdobbiadene Docg è illuminante. Un po’ perché il Prosecco, anche quando è Superiore, è considerato nell’immaginario collettivo un prodotto “generico” e quindi non si può restare che sorpresi dall’enorme varietà di prodotti, un po’ perché solo assaggiando e riassaggiando questi vini, magari raccontati da chi li produce e da chi vive ogni giorno, si riesce a capirne l’essenza.
Il nostro viaggio parte da una cantina piuttosto conosciuta, Bisol. Rive di Campea, le cui uve vengono raccolte in un appezzamento di 8 ettari caratterizzato da un microclima ideale, dà origine ad un vino in cui il frutto si esalta ma viene bilanciato dalle note floreali per una gradevole morbidezza.
A Colbertaldo di Vidor, spicca invece il Rive di Colbertaldodella Cantina Miotto: un Brut Nature ampio ma diretto, goloso!, con quelle sue inconfondibili note di pesca e pompelmo.
Procedendo verso Col San San Martino, il Rive di Col San Martinodi Siro Merotto – charmat lungo – si fa apprezzare per l’eleganza delle bollicine e la godibilità estrema. Risalendo verso Guia si trova Marsuret, con il suo Rive di Guiache è un trionfo di sapidità, agrumi e fiori bianchi.
Angelin Beo e Sommaval sono invece l’espressione delle Rive di Guia di Bortolin Angelo Spumanti: Angelin Beo è austero, minerale e delicatamente fruttato mentre Sommaval è puro equilibrio e freschezza.
Verso Conegliano, a San Michele, le Rive interpretate da Sommariva si fanno notare per delicatezza e uno sfondo di lime e fiori di sambuco. Asciutto, fra il vegetale, la mela e gli agrumi è invece il Rive di Rolle di Alberto Resera.
Delicato, preciso e agrumato è pure Gerardo, Rive di Santo Stefano di Le Colture.
Insomma, potremmo proseguire all’infinito a descrivere espressioni delle Rive del Conegliano Valdobbiadene Docg. Non resta che continuare questo splendido viaggio, fra i sorrisi e lo spirito di questa gente che, sì, produce bollicine straordinarie.
Le 43 Rive della Docg Conegliano Valdobbiadene:
Comune di Valdobbiadene: 1. Rive di San Vito, 2. Rive di Bigolino, 3. Rive di San Giovanni II, 4. Rive di San Pietro di Barbozza, 5. Rive di Santo Stefano, 6. Rive di Guia
Comune di Vidor: 7. Rive di Vidor, 8. Rive di Colbertaldo
Comune di Miane: 9. Rive di Miane, 10. Rive di Combai, 11. Rive di Campea, 12. Rive di Premaor
Comune di Farra di Soligo: 13. Rive di Farra di Soligo, 14. Rive di Col San Martino, 15. Rive di Soligo
Comune di Follina: 16. Rive di Follina, 17. Rive di Farrò
Comune di Cison di Valmarino: 18. Rive di Cison di Valmarino, 19. Rive di Rolle
Comune di Pieve Soligo: 20. Rive di Pieve di Soligo, 21. Rive di Solighetto, 22. Rive di Barbisano
Comune di Refrontolo: 23. Rive di Refrontolo
Comune di San Pietro di Feletto: 24. Rive di San Pietro di Feletto, 25. Rive di Rua, 26. Rive di Santa Maria, 27. Rive di San Michele, 28. Rive di Bagnolo
Comune di Tarzo: 29. Rive di Tarzo, 30. Rive di Resera, 31. Rive di Arfanta, 32. Rive di Corbanese
Comune di Susegana: 33. Rive di Susegana, 34. Rive di Colfosco, 35. Rive di Collalto
Comune di Vittorio Veneto: 36. Rive di Formeniga, 37. Rive di Cazzuolo, 38. Rive di Carpesica, 39. Rive di Manzana
Comune di Conegliano: 40. Rive di Scomigo, 42. Rive di Ogliano
Comune di San Vendemiano: 43. Rive di San Vendemiano