
C’è una Franciacorta emergente. Ed è quella dei vignaioli che vivono e lavorano a stretto contatto con la natura. Fedele a questa filosofia di produzione delle bollicine, magari meno “piaciona” ma più vicina alla terra è pure Stefano Cola, che porta avanti l’attività del padre Battista, fondatore della piccola azienda di Adro nel 1985.
Sono dieci gli ettari di vigneto di proprietà situati nelle immediate vicinanze del Monte Alto, che «coltiviamo secondo regole precise di agricoltura sostenibile», le parole di Stefano Cola, «anche se la priorità resta sempre quella di seguire i ritmi della natura che permettono di raggiungere nelle uve il giusto equilibrio tra zuccheri e acidi prima della raccolta».
«Quando si ha una materia prima sana, a prescindere dalla bontà dell’annata», prosegue. «Il lavoro in cantina è facilitato, a dirla tutta addirittura in discesa».

La Cantina Cola si avvale della consulenza degli enologi Alberto Musatti e Andrea Rudelli, entrambi molto noti nella zona spumantistica bresciana. L’apporto degli esperti che ne seguono tutti i passaggi produttivi (dalla raccolta alla sboccatura fino all’imbottigliamento) ha permesso di raggiungere notevoli livelli qualitativi che, supportati dalla passione e dalla schiettezza di Stefano, si fanno apprezzare da consumatori e appassionati della denominazione.
L’azienda Cola Battista vanta sei tipologie di bollicine, dal Brut tradizionale al Millesimato Dosaggio Zero. Abbiamo avuto la possibilità di assaggiare l’Extra Brut, un Blanc de Blanc 100% Chardonnay. Con il suo giallo oro carico, l’Extra Brut di Cola risulta esuberante nei suoi sentori di crosta di pane e lievito. Il sorso è croccante, pieno di sale e particolarmente persistente nella sua mineralità. Buono come aperitivo, dà il meglio di sé con un un bel piatto di crespelle alle erbette.
Francesco Vigato