Martinburgo, ecco il cavallo di razza Oltrepò de La Travaglina

C’è una zona spumantistica italiana che, spesso e volentieri, viene spedita nelle “serie minori”, senza avere quella rilevanza che, per qualità e particolarità dei prodotti, meriterebbe molto più credito fra gli addetti ai lavori.

Sto parlando dell’Oltrepò Pavese, zona compresa nella fascia collinare della Provincia di Pavia a Sud del Pò.

Una zona in cui il Pinot Nero regala un’impronta inconfondibile. Una struttura poderosa e una bella brillantezza, soprattutto nella sua versione spumantizzata con il metodo champenoise.


Negli ultimi tempi ho voluto approfondire la denominazione, lanciandomi negli assaggi di alcune realtà che mi erano state consigliate da amici appassionati e winelover.

Fra queste c’è La Travaglina, realtà gestita da Elisabetta Dacarro con il fratello Stefano e il giovane Federico per la parte agronomica ed enologica e da Stefano Bottiroli per la parte commerciale.

Ho degustato Martinburgo, Oltrepò Pavese Metodo Classico Brut (PN 90%, CH 10%) con grande curiosità perché segnalato da un amico produttore.

La scheda tecnica di questa bollicina parla di una resa per ettaro di 90 q e di produzione nella prima fascia collinare dell’Oltrepò con esposizione nord-ovest. In cantina viene effettuata la pressatura soffice delle uve intere e la fermentazione a bassa temperatura. L’affinamento sui lieviti è di 36 mesi.

La degustazione. La bollicina si presenta di un perlage molto fine. Al naso esprime sentori molto delicati, senza particolari esuberanze a livello olfattivo. In bocca fa sentire il dosaggio e un’impronta gustativa particolarmente votata alla frutta esotica. Buona anche la persistenza che prosegue sulla strada tracciata dal sorso, coerente e deciso. Sicuramente parliamo di una bollicina che ben rappresenta l’anima dell’Oltrepò Pavese, confermando ancora una volta come questi vini passino troppo spesso (e purtroppo) inosservati.

La seconda degustazione. 120 mesi sui lieviti. È questa la grande sfida del Millesimato Rosè Metodo Classico de La Travaglina. Un bolla che ho avuto modo di assaggiare domenica scorsa, caratterizzata da una buona cremosità e da sentori insoliti per il Pinot Nero, frutta molto matura, mela e agrumi, con una chiusura amaricante. Sicuramente uno champenoise insolito e un esercizio didattico per gli intenditori.

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