
Il suo nome campeggia sulle bottiglie del Franciacorta Docg di casa. Perché il vino, si sa, non è soltanto una denominazione sparata in etichetta, un abbinamento di colori ammiccante o un buon biglietto da visita. Nel caso di Andrea Arici è pure rappresentativo di un personaggio, di chi ci mette la faccia insomma, quasi a voler dire «Signore e signori, questo sono io!». In una scelta del genere c’è coraggio, volontà di affermarsi. Anche sicurezza nei propri mezzi, è innegabile. O – ancora meglio – la certezza di produrre bollicine fortemente evocative del proprio credo sul rapporto con il territorio e sul lavoro in cantina.
Colline della Stella, azienda di Gussago (BS), è fra l’altro l’unica della Franciacorta a produrre esclusivamente Metodo Classico “Dosaggio Zero”, spumanti (con residuo zuccherino inferiore ai tre grammi litro) che non hanno avuto aggiunte di zucchero dopo la sboccatura.

«I nostri vigneti si trovano sul confine settentrionale della Franciacorta, molto vicino al Lago d’Iseo, fra i 150 e 350 metri di altitudine», spiega Andrea Arici. «Si tratta di una zona prealpina dove le rocce calcaree e le argille conferiscono grande mineralità ai vini e un equilibrio di base che non richiede “correzioni”. È questo, di fatto, il motivo per il quale produciamo soltanto spumanti non dosati». Arici ha iniziato ad occuparsi di bollicine nei primissimi anni 2000: «Mi sono diplomato alla scuola enologica di Milano e nel 2002 ho deciso di rimettere a posto alcuni terreni abbandonati per realizzare il sogno di produrre un Metodo Classico di qualità», prosegue il vignaiolo bresciano. «In questi anni, grazie ai buoni riscontri nel mondo della ristorazione, alle visite in cantina, al web o anche solo con il passaparola fra gli appassionati, Colline della Stella si sta facendo conoscere e non posso che esserne orgoglioso».
Non a caso, il Dosaggio Zero di Andrea Arici (90% Chardonnay e 10 % Pinot Nero) si è guadagnato un posto nella Carta dei Vini del Ristorante dello Chef tre stelle Michelin Massimiliano Alajmo, “Le Calandre” di Rubano (PD). Un riconoscimento, questo, che va ad aggiungersi alle buone recensioni ricevute anche dai detrattori, o comunque dai “non amanti”, del Franciacorta Docg.

✅ L’assaggio. Giallo luminoso con riflessi verdognoli (appena accennati): il Dosaggio Zero colpisce per i suoi profumi complessi, che richiamano la pietra, un leggero fumé, i fiori. In bocca è fresco, deciso, senza compromessi. La mineralità è netta e spiccata, così come la parte salata. E’ un vino perfetto per l’aperitivo, proprio per la sua schiettezza e la verticalità. Da abbinare con chips fatte in casa, frittura di alici o crostini con baccalà mantecato.
Francesco Vigato
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