
Una premessa è d’obbligo: il Lambrusco (insieme al Chianti) è il vino più venduto in Italia. Una prova tangibile del successo di questo prodotto emiliano fresco, versatile e gioioso, la si può trovare in tutti i supermercati, dove se ne accumulano bottiglioni su bottiglioni nelle versioni “secco” e “amabile”, a prezzi popolari, talvolta stracciati.
Pressoché introvabile, invece, è la versione Metodo Classico, un po’ perché agli addetti ai lavori può sembrare un esercizio di stile, un po’ perché il settore degli Champenoise, in Italia, è ampiamente coperto da altre denominazioni. E un po’ perché il Lambrusco si identifica con il suo essere un vino da tavola, quotidiano, e non certo una bollicina da stappare, sciabolare, sbocciare o che dir si voglia.
Una piccola rivoluzione è arrivata in località Cristo di Sorbara, con il Brut Rosso dell’Azienda Francesco Bellei e C. (fondata nel 1920) – ora di proprietà della famiglia Cavicchioli che sta continuando la tradizione della casa nei rinnovati e più ampi locali di Bomporto – fra gli interpreti di questo elegante vezzo emiliano.
Il Metodo Classico di Bellei nasce dalla ricerca di Giuseppe Bellei, a cavallo degli anni Settanta, che perfezionò le sue conoscenze sul mondo degli Champagne con continui viaggi in Francia, tramandandone poi i risultati ai successori.

➡️ Prodotto esclusivamente con uve Lambrusco di Sorbara, il Brut si presenta di un Rosso rubino scarico ma bellissimo. Al naso si sentono la fragolina e la mora mentre in bocca il fruttato si ripresenta in tutta la sua esuberanza, senta togliere personalità e morbidezza al sorso. E’ uno spumante leggero ma non scontato e stucchevole. Anzi! Da gustare da solo o con una bella piadina con squacquerone e Prosciutto Crudo.
Francesco Vigato