Il Verdicchio dei Castelli di Jesi è fra i vini bianchi più apprezzati e conosciuti del panorama vinicolo italiano. Il vitigno dal quale si ottiene questa eccellenza è, ovviamente, il Verdicchio (che deve essere presente, da disciplinare, nella percentuale dell’85%). La sua versatilità, fra l’altro, ha poi permesso diverse interpretazioni, dal classico “fermo” allo Charmat, passando per il Metodo Classico. Tuttavia, sono ancora poche le cantine che hanno deciso di puntare sulle bollicine di Verdicchio. Fra queste c’è Broccanera, azienda di Arcevia (AN), incastonata fra la campagna marchigiana e i primi rilievi appenninici.

«I nostri vigneti si trovano a Montale di Arcevia su terreni sabbiosi e argillosi, con esposizione a nord», spiega il direttore della cantina Giorgio Santini. «Il sole, però, li accarezza per tutto l’arco della giornata». «Inoltre», aggiunge Santini. «pratichiamo l’agricoltura biologica e portiamo avanti alcuni progetti con l’Università di Ancona per la sostenibilità ambientale».
Il Metodo Classico, nelle Marche, è una nuova frontiera. La storia dice pure altro: «Pare che l’inventore delle bollicine non sia il francesissimo Dom Pérignon, al quale vanno comunque riconosciuti tantissimi meriti. Già agli inizi del 1600 il medico di Fabriano Francesco Scacchi, testimoniava la diffusione di un “vino frizzante” che faceva pure bene alla salute».

Il Metodo Champenoise, fra l’altro, riesce ad esaltare le caratteristiche del vitigno: «La rifermentazione in bottiglia permette di apprezzare ancora di più mineralità, sapidità e pure una certa propensione all’invecchiamento». Giorgio Santini descrive il suo spumante con una punta d’orgoglio: «Nel nostro Extra Brut (residuo zuccherino pari a 0 g/L) pensiamo vengano evidenziati i sentori di mela verde, anice, liquirizia e mallo di noce, che sono anche caratteristici del vitigno».
L’assaggio. Broccanera Extra Brut si presenta di un bel giallo paglierino con riflessi verdolini. Al naso è fragrante, con erbe aromatiche e fiori. In bocca è croccante, fresco e particolarmente persistente, con richiami erbacei e speziati. Come si potrebbe abbinare? Ce lo dice lo stesso Santini: «Con un bel piatto di sardoncini scottadito alla Marchigiana. Il Metodo Classico, con la sua freschezza, pulisce bene la bocca e permette di gustare questa specialità con enorme soddisfazione».
Francesco Vigato