
Luisa Rocco racconta la storia dell’Azienda Agricola Vigna Dorata con passione ed eterna meraviglia. La stessa – dice lei -, degli amici del padre che non solo ammiravano quelle vigne curate come gioielli, brillanti e dorate dalle carezze del sole, ma anche apprezzavano (e non poco!) i Metodo Classico prodotti dal buon Viriglio sotto l’occhio vigile di mamma Luciana.
Il marchio Vigna Dorata nasce a Cazzago San Martino, fra i comuni più noti della Franciacorta. A pochi chilometri dal lago d’Iseo, le colline che caratterizzano la zona spumantistica bresciana, qui di origine morenica, esprimono bollicine dai sentori ben definiti, eleganti e vigorosi.
L’attività della famiglia Rocco nasce negli anni ’80, con Luisa già impegnata in vigna e in cantina dapprima con piccoli compiti come il controllo della pressatura in vendemmia o l’inserimento della bidule con un piccolo martellino, poi come responsabile dell’azienda. La passione, infatti, diventa ben presto occasione di studio, con viticoltura ed enologia a fare da sfondo all’attività di produttrice franciacortina. Con lei anche Fabio, il fratello cantiniere.
Attualmente Vigna Dorata produce circa 70 mila bottiglie fra Brut, Satèn, Rosé, Nature e fra i Curtefranca rosso e bianco.
Ma parliamo del Nature, oggetto della nostra degustazione.
I Franciacorta “non dosati” sono, probabilmente, l’ultima frontiera della denominazione più conosciuta in Italia per gli spumanti. La schiettezza delle bollicine “nature” sta infatti raccogliendo sempre più estimatori: al vino non viene infatti aggiunta la “liqueur d’expedition” nel corso della maturazione ma altro liquido dello stesso tipo. Una bella sfida per i produttori, che non possono – di fatto – apportare alcuna correzione al prodotto. Va da sé che per ottenere un “pas dosé” degno di nota devono esserci un lavoro esemplare in vigna e uve di ottima qualità, aspetto – quest’ultimo – che dipende in modo significativo dall’annata.

Vigna Dorata Nature, 85% Chardonnay e 15 % Pinot Nero, viene prodotto con uve provenienti dal vigneto “Sala-Colle” in località Sala (Sud/ovest in leggera pendenza, a 230 m s.l.m.) nel comune di Cazzago San Martino. Riposa per 24 mesi sui lieviti.
Con il suo giallo paglierino, si fa notare per il perlage finissimo e abbondante. Al naso il “tipico” sentore di crosta di pane che accomuna molti metodo classico (e in particolar modo i Franciacorta), diventa secondario rispetto alla pesca, ai fiori bianchi e un tocco di pasticceria. In bocca è gradevole, con un’acidità bilanciata e una buona persistenza. L’abbinamento? Crostone all’olio d’oliva con lardo di Sauris.