“Sei Uno”, Bellenda gioca sui 12 mesi per il Metodo Classico di Glera

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Famiglia Cosmo

Metodo Classico e Glera. Per alcuni un binomio forzato, per altri una nuova frontiera: fatto sta che il vitigno che dà origine alle bollicine più amate, quelle del Prosecco, è stato riscoperto sotto una veste meno scanzonata e più complessa, con vini che  si esprimono su sentori che hanno a che fare col tempo e col lievito.

Già con il metodo Col Fondo i produttori del trevigiano sono riusciti a (ri)esaltare il carattere più rustico del Prosecco. Ora, con il Metodo Classico, la Glera indossa giacca e papillon per accontentare i paladini del remuage.

Ci sono realtà della Conegliano Valdobbiadene che si sono buttate a capofitto sulla rifermentazione in bottiglia: per citarne alcune, Caneva da Nani, Mongarda, Ca’ dei Zago, Silvano Follador, fra l’altro con ottimi risultati, pur ragionando su tempi di permanenza sui lieviti differenti.

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Vigneti Bellenda

Oggi vi parliamo di Bellenda, azienda della famiglia Cosmo fondata nel 1986, che sulle Rive di Carpesica (suolo è argilloso calcareo, ricco dei residui di morena glaciale dell’antico ghiacciaio del Piave che scendeva dalla sella del Fadalto tra il monte Pizzoc e il monte Visentin) – fra Conegliano e Vittorio Veneto – ha trovato l’habitat per le bollicine di casa. Una realtà, Bellenda, che ragiona su numeri importanti e una gamma molto ampia, ma che, soprattutto per i Metodo Classico, ha voluto puntare su una zona ristretta con lo scopo di caratterizzare al meglio i prodotti.

“Sei Uno”, per esempio, è un Conegliano Valdobbiadene che esce fuori dagli schemi del metodo Charmat e pure da quelli del Metodo Classico.

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SEI UNO, metodo classico di casa Bellenda

Appare curiosa, infatti, la scelta di effettuare la sboccatura dopo neanche 12 mesi di permanenza sui lieviti. La verità è che 12 mesi bastano e avanzano per conferire quel pizzico di eleganza in più alla Glera, senza però perdere i “tratti” tipici e aromatici del vitigno. C’è chi potrebbe dire – con buoni argomenti – che senza addentrarsi nello champenoise si sarebbe potuto lavorare con uno charmat lungo (quindi presa di spuma in autoclave per un tempo superiore ai 40 giorni fino a 6-8 mesi) ma la scelta di Bellenda non sembra essere ardita perché “Sei Uno” ha una bella personalità.

Con il suo giallo paglierino, il Metodo Classico di Bellenda si sviluppa nel calice con un perlage piuttosto fine. Sottile l’accento di crosta di pane, mela ed erbe aromatiche. In bocca è altrettanto diretto, incisivo e carico, ma anche fresco e sapido. Perfetto come aperitivo o con un risotto ai funghi porcini.

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