Bortolomiol non ha bisogno di presentazioni. L’azienda di Valdobbiadene , guidata dalle sorelle Elvira, Maria Elena, Giuliana e Luisa Bortolomiol, da almeno 20 anni fa conoscere il Prosecco Superiore in tutto il mondo, oltre ad essere fra i produttori più apprezzati e serviti nelle enoteche italiane. L’etichetta più rappresentativa, manco a dirlo, è il Bortolomiol Bandarossa, un Extra Dry millesimato che, quest’anno, la casa vinicola trevigiana ha deciso di esaltare in versione limitata con 6.000 bottiglie di “Special Reserve”, affidando allo staff dell’enologo Emanuele Serafin il compito di tirare fuori il meglio dalla tipologia.
«L’idea nasce dal desiderio di estremizzare la storica linea “Extra Dry”, allungando i tempi di contatto con i lieviti», sottolinea Serafin. «Abbiamo deciso di effettuare un trattamento ulteriormente delicato prima delle uve, poi del mosto e infine in autoclave, evitando alcun contatto con l’ossigeno. Infine, dopo la fermentazione abbiamo valorizzato l’importanza del riportare il lievito in sospensione, attraverso il meccanismo del batonnage, piuttosto che eliminarlo con numerosi travasi».

Il Bortolomiol Bandarossa “Special Reserve” viene ottenuto con il Metodo Charmat, certo, ma con 60 giorni di affinamento sui lieviti (e non i tradizionali 40). In questo senso, gli enologi di Bortolomiol hanno cercato la perfezione tecnica: «Abbiamo rincorso inoltre la cremosità assoluta, il rispetto della tipicità delle uve di partenza provenienti da una selezione storica dei terroir della Docg Conegliano Valdobbiadene, riassumendo la massima finezza ottenibile».

Il nostro assaggio. Il Bandarossa “Special Reserve”, con il suo giallo paglierino scarico, si fa apprezzare per i sentori fruttati e agrumati che rincorrono un’elegante amabilità. Ottimo bevuto da solo, si esalta con un piatto di formaggi freschi o carne bianca.
Francesco Vigato