“Tarvisium”, il Metodo Classico di Carpenè Malvolti. Ne abbiamo parlato con il General Director della Cantina di Conegliano

imageC’era una volta “Champagne Italiano”, il Metodo Classico firmato da Antonio Carpené.
Un’etichetta voluta dal fondatore dell’azienda Carpenè Malvolti, fra i pionieri della Spumantistica italiana ed altresì fondatore della Scuola Enologica di Conegliano “G.B. Cerletti”, istituto che ha formato personalità di spicco ed esperti di enologia di fama nazionale.
La nascita delle denominazioni e dei disciplinari ha poi “lasciato”, se così si può dire, la dicitura “Champagne” ai cugini d’Oltralpe – anche giustamente – ma non ha tolto pregio alle etichette di Carpenè Malvolti, dal 1868 tra i marchi più influenti del “mondo Prosecco”, Doc e in seguito Conegliano Valdobbiadene Docg. Con un’etichetta Metodo Classico sempre presente “in cantina”, quasi a rappresentare un’icona aziendale e un ricordo di quella suggestione del visionario Carpenè.

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Domenico Scimone

Stavolta, però, il sodalizio Carpenè Malvolti – Scuola Enologica di Conegliano, con il sostegno della Fondazione ITS (della quale Rosanna Carpenè ne è presidente) per la  ricerca nel campo agroalimentare ha dato vita a una nuova etichetta, il Metodo Classico “Tarvisium”, ispirato a quel “vino spumeggiante” tanto caro all’illustre antenato e perfezionato dagli studi e dal talento di Enologi e Allievi del “Cerletti”.
«A partire dagli anni Trenta, la diffusione del Metodo Charmat (rifermentazione in autoclave, ndr) e del Prosecco ha fatto sì che la produzione di Carpenè Malvolti si concentrasse su un vino espressione del Territorio e orgoglio italiano quale è, ovviamente, il Prosecco» spiega Domenico Scimone, General Director  della Cantina di Conegliano. «Tarvisium vuole essere una rivisitazione del prodotto storico creato da Antonio Carpené, impreziosito dalla scelta delle migliori materie prime per la produzione del Metodo Classico, vale a dire Chardonnay e Pinot Nero provenienti dal Trentino e con il contributo importantissimo degli Allievi della Scuola Enologica coadiuvati dai nostri esperti Enologi». Particolare attenzione è stata rivolta anche al packaging: «Carpené Malvolti è sempre molto attenta nella scelta delle materie prime, ma è innegabile che una buona presentazione del prodotto abbia il suo peso».

 

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Il nostro assaggio del Carpené Malvolti Metodo Classico Tarvisium

«Aggiungo inoltre che», commenta  Domenico Scimone, «una bella etichetta non può non essere rappresentativa di un vino di qualità. Questo Metodo Classico presenta una linea innovativa che ne esalta l’eleganza».
Il Metodo Classico Brut “Tarvisium” attualmente in commercio viene prodotto con uve Pinot Nero e Chardonnay della vendemmia 2013. «Abbiamo voluto scegliere un’annata all’altezza di un Metodo Classico di pregio» prosegue Scimone. «Se ne sono prodotte 20 mila bottiglie, quindi possiamo parlare di una produzione limitata e di nicchia. Pensiamo di aver ottenuto un ottimo prodotto, fresco, equilibrato e di facile interpretazione».

L’assaggio. Con il suo colore giallo paglierino brillante, il Carpené Malvolti “Tarvisium” colpisce per i sentori di frutta matura con un richiamo molto leggero (e piacevole) della crosta di pane (24 mesi di riposo sui lieviti, ndr). La bollicina è delicata, tant’è che accompagna un sorso nitido, asciutto, dotato di charme e immediatezza. Gli abbinamenti sono svariati, da un aperitivo a base di crostini, salse e finger food a una crudité di pesce.

Francesco Vigato

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