Arrivando da Este, le Vigne del Pigozzo sono una meta facilmente raggiungibile: poco dopo il centro di Battaglia Terme, infatti, si costeggia il Castello del Catajo e, sulla destra, si scorge una stradina che, con una rapida discesa, conduce al casale della famiglia Salvan.
Avevo sentito parlare per la prima volta di questa realtà vinicola della Bassa padovana – pensate! – da un gruppo di bresciani incontrati da Frozza a Colbertaldo di Vidor (TV). Mi parlavano di “queste” Vigne del Pigozzo «vicino all’uscita dell’Autostrada “Terme Euganee”». Eppure non avevo mai assaggiato i loro vini, pur trovandosi, di fatto, a due passi da casa mia. Ho deciso così di fare un salto in Azienda in occasione del weekend “Cantine Aperte”.
A dirla tutta, nutrivo grande curiosità nei confronti dello spumante “Summertime”, ottenuto con uva Friularo 100%. Una bollicina (Metodo Charmat) che, all’assaggio, ha rispecchiato perfettamente obbiettivi e risultati: Summertime è un ghiacciolo, un capriccio, una carezza tipicamente estiva. Da gustare bello fresco (su tulipano ampio) alle 5 del pomeriggio così come in un infuocatissimo dopo cena. Ci sono i frutti rossi, una delicata amabilità, ma anche la qualità, senza quel finale “spento” che talvolta ammazza i vini.
Sono rimasto particolarmente colpito dal rifermentato in bottiglia “Frì”, un altro Friularo duro e puro dimostratosi tanto ammiccante quanto versatile, soprattutto per aperitivi e antipasti a base di affettati nostrani.
Ma è parlando dei rossi di casa che Francesca Salvan, anima e cuore delle Vigne del Pigozzo, ha tirato fuori orgoglio, curiosità e conoscenze.

E non potrebbe essere altrimenti: il Merlot brilla per le sue note erbacee, nel Cabernet Franc spicca il peperone, il Friularo si fa apprezzare per il suo essere tanto rustico quanto inebriante mentre il Merlot Riserva si candida a diventare un must delle nostre grigliate estive. “Oltre il limite” (Merlot e Cabernet Franc) è un rosso impegnativo, regale, austero; il “San Marco” (Cabernet Sauvignon) rimanda alle spezie e soddisfa alla grande per la sua persistenza.
Insomma, cercavo l’assaggio di una nuova etichetta di spumante e mi si è aperto un mondo! La visita-degustazione si è conclusa con il saluto agli amici romagnoli (clienti affezionati delle Vigne del Pigozzo) che hanno condiviso con me e Francesca Salvan idee e impressioni. Perché tra affettati, formaggi e ottimi vini se n’è andato in allegria un caldo pomeriggio di maggio.
E voi? Avete mai assaggiato le etichette delle Vigne del Pigozzo?
Fv