La parola a Carlo Moser: «Freschezza, pulizia, sapidità. Ecco il nostro nuovo Brut Nature 2011». Abbiamo assaggiato per voi la nuova etichetta delle Cantine Moser di Trento…

unnamedSono stato a Maso Warth, a Trento, circa tre volte. Una per la visita delle Cantine Francesco Moser e le altre due per rifornirmi dei vini – mica ci sono solo le bollicine! – dell’ex campione di ciclismo, vignaiolo per vocazione e passione. Sulla collina che domina la città di Trento, Moser produce vini di ottima qualità. Grandi investimenti sono stati fatti sulla tecnologia, tant’è che gli spumanti Metodo Classico vengono curati nel dettaglio dalla vigna all’etichetta, con remuage (o «scuotimento», operazione eseguita da operai specializzati e consistente nel disporre le bottiglie capovolte in apposite rastrelliere in modo che i depositi fecciosi, originatisi in seguito alla fermentazione, si raccolgano nel collo della bottiglia, ndr) e sboccatura perfettamente riprodotte dalla strumentazione, sotto l’occhio vigile della famiglia Moser.18813431_10212297017127768_6867555196906215799_n

Il Brut 51.151, Metodo Classico (o Champenoise) Trentodoc, infatti, è una bollicina lineare, precisa, fresca. Stavolta, però, abbiamo avuto la possibilità di assaggiare il Brut Nature 2011, un prodotto che vuol diventare nota d’orgoglio aziendale.

Un perlage molto fine, l’immensa freschezza e il sentore di lieviti perfettamente equilibrato, accompagnano l’assaggio del primo calice mentre chiamano il successivo, e non solo per i meriti dello Chardonnay in purezza. Il Brut Nature 2011, con i suoi cinque anni di affinamento in bottiglia, si fa bere piacevolmente e non appesantisce, pur risultando di grande eleganza. Abbiamo dunque uno spumante versatile, che può spaziare dalla cena di pesce alla bottiglia “dura e pura” nel secchiello, da gustare come aperitivo di pregio. Calice consigliato? Il nuovo Etoilé Sparkle o il classico tulipano ampio.

Vignaioli-Del-Trentino_Cantine-Moser_Carlo-3-200x300Abbiamo fatto raccontare questa nuova etichetta a Carlo Moser, figlio di Francesco e vicepresidente dell’Istituto Trentodoc. Ecco cosa ci ha raccontato …

Carlo Moser, le Cantine Moser producevano già due spumanti, il 51.151 Brut e un Extra Brut Rosè. Quando e perché è nata l’idea di un Brut Nature?

«L’idea è nata proprio nel 2011. Volevamo creare un prodotto nuovo che rappresentasse al meglio il nostro stile di spumantisti e abbiamo ritenuto che la scelta migliore fosse un 100% Chardonnay senza dosaggio (e dunque senza l’aggiunta del “liqueur d’expedition” – miscela di zucchero di canna e vino spumante – nel corso della sua maturazione, ndr) ».

Il 2011 rappresenta una scelta specifica, magari dovuta a una buona annata?

«Avevamo questo progetto in testa e il 2011 è stato sicuramente una buona base di partenza. Abbiamo avuto una buona estate senza piogge ma nemmeno eccessivo caldo».

Che tipo di spumante pensate di avere ottenuto? In particolare, quale caratteristica degli spumanti Trentodoc avete voluto esaltare?

«Sicuramente uno spumante elegante e verticale. Abbiamo esaltato la freschezza, la pulizia e la sapidità. Sono tutte caratteristiche fondamentali per un metodo classico che deve durare nel tempo».unnamed (2)

Passiamo alla Trentodoc in generale. È una denominazione in crescita anche per chi non produce i numeri delle grandi aziende?

«Certamente la denominazione sta crescendo. Tutti beneficiamo dell’aumento della notorietà di Trentodoc. L’Istituto di cui sono membro e vicepresidente, si à data una strategia con degli obiettivi ancora cinque anni fa e piano piano stiamo vedendo i frutti».

In che cosa si distingue il Trentodoc dalle altre bollicine italiane?

«Trentodoc è la denominazione più storica per il metodo classico in Italia. Qui è arrivato lo Chardonnay in Italia e sempre qui è iniziata la produzione di Metodo Classico nella nostra Penisola più di 100 anni fa. Abbiamo un suolo prevalentemente calcareo che garantisce sapidità ai nostri vini e un clima con temperature inferiori rispetto ad altre zone, soprattutto di notte. Questo ci permette di avere acidità superiori e quindi una maggiore freschezza in bocca».

Alla prossima!

fv

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