«La Val di Cembra è il paradiso delle bollicine italiane». La nostra intervista ad Alfio Garzetti di Opera Vitivinicola

Alfio Garzetti è un vulcano. Un vulcano d’orgoglio, verrebbe da dire, soprattutto quando

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Alfio Garzetti

parla della sua terra, la Val di Cembra, considerata una sorta di giardino dell’Eden delle bollicine.

E non solo: il co-patron (insieme a Bruno Zanotelli) di Opera Vitivinicola illustra le etichette del sodalizio di Giovo (frazione di Verla, piccolo comune della Provincia di Trento) con la soddisfazione di chi è cosciente di aver realizzato prodotti di pregio, «tutti spumanti, perché in questo fantastico mondo ci vuole anche un po’ di specializzazione», le sue parole.

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Vigneti in Val di Cembra

La Val di Cembra, dicevamo: una striscia di terra che abbraccia le Dolomiti di Fiemme, fra piccoli centri abitati e meravigliosi pendii. «Una zona perfetta», spiega Alfio Garzetti. «in cui le caratteristiche pedoclimatiche possono considerarsi uniche per la produzione di champenoise. C’è una forte escursione termica, anche 15-16 gradi fra giorno e notte, che permette di raggiungere un’acidità perfetta delle uve. Altra caratteristica è l’altitudine, con vigneti terrazzati fra i 500 e i 700 metri e un’esposizione da est a ovest che regala la luce solare agli acini per tutto l’arco della giornata. Qui, infatti, si vendemmia a settembre, mica a fine luglio come in altre zone spumantistiche!». La conformazione del terreno è la ciliegina sulla torta: «Porfido e pietra lavica», prosegue lo spumantista Garzetti, «conferiscono mineralità ed elementi sapidi unici alle basi spumante. Proprio per questo la Val di Cembra è probabilmente la zona più vocata a livello italiano. Un terroir fantastico».

Le bollicine, si sa, devono raccontare un territorio. «E l’obbiettivo di Opera è quello di far ritrovare al consumatore le altitudini, la freschezza e la roccia nel calice. Le Trentodoc vengono definite le “bollicine di montagna”, ed è proprio questa forte identità territoriale che vogliamo comunicare con i nostri vini». L’azienda, nata nel 2007 dall’unione d’intenti di Garzetti e Zanotelli, si è posta come obbiettivo quello di realizzare spumanti «di grande finezza ed eleganza», sottolinea il titolare. «Ma anche grande pulizia e precisione. Chi sceglie Opera deve riscoprire l’alta montagna in ogni sorso. Ecco perché stiamo proseguendo sulla via del “non dosato”, che permette di dare un’impronta molto schietta agli spumanti trentini».

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Opera Millesimato Nature, il nostro assaggio

✅L’assaggio. Abbiamo assaggiato per Vita, calcio e bollicine l’Opera Nature 2011, 100% Chardonnay. Con il suo giallo paglierino acceso, questo Trentodoc si fa apprezzare per i sentori di frutta e fiori, con un leggero ma puntuale richiamo al lievito. Il sorso è affilato, fresco, minerale e con un’acidità apprezzabilissima. Una bollicina elegante che invita al rabbocco. Perfetto con una frittura di calamari.

Francesco Vigato

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