La Franciacorta è sicuramente la zona spumantistica per eccellenza, probabilmente quella che ha tracciato la strada produttiva e qualitativa dei metodo classico italiani. Poi c’è il Trentino, certo, con quella “bollicina di montagna” che, giustamente, tira da matti.

Negli anni la Franciacorta ha riscosso grandissimi consensi, salvo poi farsi prendere la scia dai vicini di casa. Ma c’è una nuova “leva”, quella dei produttori che hanno deciso di puntare su bollicine fresche e versatili.
Fra questi c’è sicuramente “La Fioca” (termine che nel dialetto bresciano significa “Falce”, azienda di Corte Franca che ha in Massimo Gatti il suo frontman.
Sulla collina di Nigoline, ai piedi del Monte più famoso dell’area bresciana, il Monte Alto, sorge questa bella realtà, che dal 2017 produce Franciacorta Bio.
Sono 5 gli ettari vitati dell’azienda, dai quali si ricavano le uve Chardonnay e Pinot Nero per i Franciacorta, dal Brut Biologico “del Diavolo Allegro” al Riserva Extra Brut.

Il Franciacorta Brut (Chardonnay 75%/80%, Pinot Nero 15%/20%), biglietto da visita aziendale, è la bollicina che non t’aspetti, perlomeno da questa zona. Un metodo classico fresco, beverino, sapido che sfrutta al massimo i 24 mesi di affinamento in bottiglia (e la fermentazione in acciaio) per dare vita ad uno spumante che stupisce per la sua versatilità e la sua ricchezza in termini di mineralità e sapidità.
L’Assaggio. Il Franciacorta Brut Bio “del Diavolo Allegro” stupisce per il naso ricco, tra fiori bianchi, agrumi e frutta a polpa bianca. In bocca è vibrante, sapido, minerale, con una bellissima nota vegetale che sostiene gli agrumi. La piacevolezza al sorso lo rendono perfetto per l’aperitivo o per un sushi.

Valutazione di Vita, Calcio e Bollicine: 4.5/5