«Un’uva eccellente fa la differenza in bottiglia». Ploner Marell Brut, il metodo champenoise di Erhard Tutzer

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Marell Brut, Ploner

Trovare le bollicine dell’Alto Adige alla mescita nelle enoteche o nei wine bar è piuttosto difficile. Una spiegazione a questa “mancanza” non c’è, o forse sta tutta nella possibilità di scelta fra le – pur sempre – grandi etichette di Franciacorta e Trentodoc (limitatamente ai Metodo Classico). Ma è innegabile che il Süd Tirol, per clima, terroir e capacità dei suoi interpreti, abbia grandi potenzialità (anche) nel campo della spumantistica.

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Erhard Tutzer

Parlavo di interpreti, appunto. I vignaioli, i produttori, o anche soltanto gli chef de cave, gli scienziati della bollicina, sono come cantanti, pittori, scultori: la competenza, la sensibilità, la capacità di essere pop o più di nicchia, hanno la capacità di portare una bottiglia dritta dritta al cuore del consumatore.

Fra questi, a Marlengo (5km da Merano), c’è Erhard Tutzer della cantina Ploner, che della vite conosce vizi, virtù, segreti, avendone fatto ricerche su ricerche nella sua lunga carriera da vivaista.

Già conosciuto per Riesling, Sauvignon, Pinot Nero, Tutzer ha iniziato a produrre uno spumante Metodo Champenoise, il Marell Brut, dotato di una grande complessità aromatica che non compromette la piacevolezza del calice. Ottenuto con 40 % di uva Pinot Nero, 30 % Chardonnay e 30 % Pinot Bianco, Marell incanta per il suo finale lunghissimo, c

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Il nostro assaggio…

ompiuto, che trascina verso il (pronto) rabbocco.

«Il segreto del nostro vino è la riduzione della produttività per ceppo», afferma proprio il padrone di casa Ploner. «Spesso si punta alla quantità e alla massima resa, ma così si finisce per ottenere un prodotto fine ma pur sempre di media qualità. Noi, invece, per quanto riguarda il Riesling raccogliamo al massimo 1/1,2 kg di uva per vigna, per il Sauvignon Blanc 1 kg, per il Pinot Nero 700 g». Insomma, per la qualità e per ottenere maggiore complessità aromatica bisogna lavorare su numeri meno elevati. «Pensiamo di aver ottenuto un metodo champenoise con un buon profumo e un aroma molto complesso» prosegue Erhard Tutzer. «C’è questo finale molto lungo che, come ho anticipato, si ottiene grazie alla materia prima di ottima qualità. Dopo averne stappata una bottiglia, il vino resta buono anche dopo 4-5 giorni. In più, soltanto un’uva eccellente può sostenere la barrique». Marell Brut, che per l’affinamento resta a contatto con i lieviti circa 30-36 mesi, trova un alleato nel tempo: «Sì, perché nella produzione dello spumante non bisogna avere fretta. Per uno Metodo Classico bisogna avere pazienza. La materia prima conta tantissimo, ma anche la cantina influenza il prodotto finale.

Per gli abbinamenti cibo-vino Erhard Tutzer non si sbilancia: «La cucina mediterranea offre un’ampia possibilità di abbinamento. Gli chef sono sempre alla ricerca di nuovi piatti e nuovi abbinamenti anche per il vino, tant’è che ora non è un sacrilegio servire del Pinot Nero con il pesce» dice. «Uno spumante può tranquillamente sostenere un’intera cena».

fv

Distributore dei vini Ploner è Cuzziol Grandi Vini di Santa Lucia di Piave (TV), che si ringrazia per la disponibilità.

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