Le bollicine dell’Alto Adige. Confuse spesso con le “cugine” della Trento Doc, sconosciute al main stream del vino. Introvabili nella grande distribuzione. Ma attenzione, però: gli spumanti dell’Alto Adige sono vini di grande eleganza,
carattere, spessore. E ormai pure tradizione: sono passati 106 anni, infatti, dal primo sekt presentato alla Mostra dei Vini di Bolzano. Ora, invece, si contano circa 200.000 bottiglie all’anno. La Kellerei Kaltern (Cantina di Caldaro sulla Strada del Vino), che raccoglie appena 400 soci conferitori di uve, uno spumante non ce l’aveva. Brillava per il suo GewürzTraminer, il St. Magdalener, il Pinot Grigio e il Pinot Nero, la Schiava, il Kalterersee Classico Superiore. Ma non aveva un Metodo Classico. Lo ha voluto – sviluppato – l’enologo “di casa” Andrea Moser: «L’idea è nata in prima battuta dalla passione per le bollicine e soprattutto per gli stili più secchi e verticali dello spumante italiano o dello champagne», le sue parole. Il nuovo Brut Nature di casa Kellerei Kaltern non è un esperimento. Anzi, vuole diventare un’etichetta di punta nel panorama enologico altoatesino.

«Sono convinto che un Brut Nature, ossia uno spumante assolutamente non dosato (senza il liqueur de dosage, leggera aggiunta di zucchero di canna disciolto nel vino nella proporzione di 500-750 g/l) debba nascere in montagna» prosegue Moser, «per questo sono stati individuati dei vigneti di Chardonnay a 650 m s.l.m. (nella zona di Castelvecchio nel comune di Caldaro) in grado di raggiungere la perfetta maturità pur mantenendo un’ottima acidità e una profonda salinità».
Il vino. Il Brut Nature Kellerei Kaltern, 100 % Chardonnay è un millesimato 2011, annata positiva contraddistinta ad un inverno secco e in parte mite con un’estate piovosa e fresca all’inizio e, da agosto, un lungo periodo di bel tempo che ha determinato una maturazione anticipata delle uve.

L’assaggio. Abbiamo degustato questo vino come classico aperitivo del venerdì, dopo un’intensa settimana di lavoro.
Il giallo paglierino con riflessi dorati brilla che è un piacere nel calice, le bollicine sono fini e persistenti. E tipico del Metodo Classico (o champenoise, che consiste nell’indurre la rifermentazione in bottiglia attraverso l’introduzione di zuccheri e lieviti) è quel sentore di crosta di pane che, tuttavia, si percepisce con equilibrio ottimale, al naso e poi in bocca. Il sorso è sorprendente, perché si lascia apprezzare senza stomacare, senza retrogusti indesiderati.
Le donne di casa parlano di un vino che “rinfresca e disseta”. Insomma, piace!
E scatta subito la voglia del rabbocco…
Credetemi: per i dosaggio zero un equilibrio così spiccato non è cosa semplice. Kellerei Kaltern è riuscita ad ottenerlo con questo Brut Nature
Abbinamenti. Lo abbiamo provato con frittura di seppie e calamari con piselli, e con un filetto di verdesca – detto anche squalo azzurro – con pomodorini.
Come servirlo. Da servire nel tulipano “tester” o nel calice “universum” per apprezzarne i profumi.
Quando degustarlo: Aperitivo e antipasto leggero. Una serata di maggio o anche tutta l’estate.
Caratteristiche tecniche: Pressatura soffice dell’uva intera con severa separazione del mosto fiore. Fermentazione a temperatura controllata per l’ 80 % in acciaio e restante 20 % in Tonneaux. Tirage ad inizio aprile 2012 con presa di spuma e affinamento in bottiglia sur lies per 48 mesi.
Fascia di prezzo: meno di 20 €
